Il setup ottimale dipende più dal bilanciamento aerodinamico che dal livello di carico generale, lo sapevi?
Non a caso, avere una monoposto bilanciata male è l'incubo di ogni pilota, un problema che affligge tanto i professionisti quanto noi appassionati di simulazione.
Il bilanciamento aerodinamico rappresenta essenzialmente la differenza di valori tra ala anteriore e posteriore.
Quando lavoriamo sul setup è fondamentale comprendere che un assetto neutro è perfetto per chi predilige una guida pulita e lineare, mentre configurazioni leggermente sottosterzanti possono aiutarci ad imparare tracciati nuovi.
In questa guida, esploreremo insieme tutti gli aspetti del bilanciamento aerodinamico: dalla teoria alla pratica, dagli errori comuni alle soluzioni più efficaci.
Se vuoi approfondire tutti gli aspetti che riguardano il Setup e imparare a costruirne uno, dai un'occhiata ad Eleven Pro.
Pronto a partire?
Cominciamo.
Nel Simracing, quando parliamo di bilanciamento aerodinamico, ci riferiamo a uno degli aspetti più sottili ma decisivi per le prestazioni di una monoposto F1. Capire questo concetto può fare la differenza tra un setup mediocre e uno vincente.
Il bilanciamento aerodinamico rappresenta la distribuzione della deportanza (downforce) tra l'asse anteriore e posteriore della vettura.
In termini semplici, indica quanto carico aerodinamico viene generato davanti rispetto a dietro.
Nei giochi di simulazione, questo valore viene spesso espresso come percentuale (ad esempio 40% anteriore - 60% posteriore) o attraverso il rapporto tra incidenza dell'ala anteriore e posteriore.
Quando modifichiamo l'inclinazione delle ali, stiamo essenzialmente alterando questo bilanciamento. Un'ala anteriore più inclinata sposta il bilanciamento in avanti, mentre aumentare l'incidenza dell'ala posteriore sposta il carico verso il retrotreno.
💡Tieni bene a mente questa nozione teorica perché è veramente molto importante per la comprensione dell'effetto che ha l'aerodinamica su una macchina da corsa.
È fondamentale non confondere il bilanciamento aerodinamico con il carico totale.
Giustamente, adesso ti starai chiedendo ma qual è la reale differenza?🤷
Mentre il carico totale indica la quantità assoluta di deportanza generata dall'intera vettura (misurata solitamente in kg o libbre), il bilanciamento si riferisce a come questo carico viene distribuito.
Possiamo, per esempio, avere una monoposto con elevato carico totale ma bilanciamento inadeguato.
Immaginiamo due configurazioni:
Nonostante il Setup A generi più deportanza in termini assoluti, il Setup B potrebbe risultare più veloce su determinati circuiti grazie al suo bilanciamento più adatto alle caratteristiche del tracciato.
Il motivo per cui vogliamo dedicare tanta attenzione al bilanciamento è molto semplice: anche con tutto il carico aerodinamico del mondo, una vettura sbilanciata sarà difficile da guidare e inefficiente.
Infatti, un bilanciamento corretto permette:
Sfruttare al massimo l’aderenza di tutti e quattro gli pneumatici;
Ottenere una risposta prevedibile della vettura in ogni fase di guida;
Adattare il comportamento della monoposto al proprio stile di guida.
Inoltre, il bilanciamento influenza direttamente la finestra di utilizzo degli pneumatici.
Con un setup ben bilanciato, è possibile mantenere le gomme nella temperatura ideale più a lungo, ottenendo prestazioni costanti per l'intera durata dello stint.
É, tuttavia, doveroso aggiungere che il bilanciamento ottimale varia non solo da circuito a circuito, ma anche in base alle condizioni atmosferiche e allo stile di guida.
Un assetto che favorisce leggermente il sottosterzo (più carico all'anteriore) potrebbe essere utile a trovare confidenza su piste nuove, mentre un bilanciamento neutro o leggermente sovrasterzante potrebbe far guadagnare decimi preziosi quando si conosce perfettamente il tracciato.
Le indicazioni sopra non sono leggi assolute; sono delle linee generali al fine di comprendere l'importanza del bilanciamento aerodinamico.🤙
In generale, trovare il giusto bilanciamento è una questione di compromesso: cercare il punto ideale in cui la vettura offre stabilità in ingresso curva, precisione nel punto di corda e trazione in uscita, senza sacrificare eccessivamente la velocità sui rettilinei.
La pole position è come una gara di cento metri. Dai tutto quello che hai, in quel minuto, minuto e mezzo, trattenendo il fiato in certe curve, non respirando per bilanciare meglio la vettura, per aumentare la sensibilità.
Ayrton Senna
Quando si regola il setup di una monoposto virtuale, è importante notare come ogni minima variazione del bilanciamento aerodinamico si traduca in comportamenti completamente diversi in pista.
Le sensazioni al volante cambiano radicalmente anche con modifiche apparentemente minime.
Il bilanciamento aerodinamico determina principalmente quale asse della vettura raggiungerà per primo il limite di aderenza.
In modo semplicistico possiamo affermare che questo fenomeno si manifesta in due comportamenti principali:
Il sottosterzo si verifica quando l'avantreno perde trazione prima del posteriore. La vettura tende ad allargare la traiettoria e "va dritta" nonostante si stia sterzando. Questo comportamento richiede un maggiore angolo di sterzo per mantenere la traiettoria desiderata.
Al contrario, il sovrasterzo si manifesta quando il retrotreno perde aderenza prima dell'anteriore, facendo slittare la parte posteriore della vettura verso l'esterno della curva. Il posteriore "scappa" e la vettura tende a girarsi più del necessario.
Dunque, facciamo un attimo chiarezza.
Quando aumentiamo l'incidenza dell'ala anteriore rispetto alla posteriore, spostiamo il bilanciamento in avanti, rendendo la vettura più precisa in inserimento curva ma anche più incline al sovrasterzo.
Viceversa, aumentando l'incidenza dell'ala posteriore, abbiamo maggiore stabilità al retrotreno ma rischiamo di introdurre sottosterzo.
La fase di uscita curva è , probabilmente, la fase dove il bilanciamento aerodinamico mostra i suoi effetti più evidenti.
Con un bilanciamento che favorisce il posteriore, la trazione migliora significativamente, permettendoci di accelerare prima e in modo più "aggressivo". Insomma, puoi andare prima full gas
Questo perché in accelerazione il peso si sposta sul retrotreno, dove è necessaria maggiore stabilità e aderenza per scaricare tutta la potenza del motore a terra.
Tuttavia, se si esagera con il carico posteriore, si rischio di compromettere l'agilità della vettura, rendendola meno reattiva nei cambi di direzione rapidi.
Mentre si costruisce un setup è bene osservare quanto presto si riesce ad aprire il gas in uscita di curva senza perdere aderenza.
Anche il differenziale gioca un ruolo fondamentale: aumentandone il valore si ottiene più trazione sul retrotreno e un'erogazione più graduale della potenza. Al contrario, riducendolo l'auto diventa più nervosa ma anche più reattiva in accelerazione.
Durante le fasi di transizione - frenata, inserimento, uscita - il bilanciamento aerodinamico rivela tutta la sua importanza:
In frenata, un buon carico anteriore migliora sia la distanza di arresto che la stabilità della monoposto. Il peso si sposta in avanti, aumentando il grip sull'anteriore; un'ala anteriore ben settata permette anche di ritardare la frenata e mantenere la vettura stabile anche in staccate violente.
Durante l'accelerazione, invece, il carico si sposta sul retrotreno. Un setup con sufficiente deportanza posteriore consente di applicare la potenza prima e più progressivamente, riducendo il rischio di sovrasterzo in uscita.
È importante considerare che durante queste fasi di transizione, l'auto è soggetta a continui movimenti che fanno oscillare il fondo tra altezze e inclinazioni diverse, influenzando costantemente il bilanciamento aerodinamico.
Per questo motivo è fondamentale trovare, o saper costruire un assetto che rimanga stabile in tutte le condizioni.
In conclusione, il bilanciamento ideale dipende fortemente dallo stile di guida: alcuni piloti preferiscono un leggero sottosterzo per una guida più lineare e prevedibile, mentre altri scelgono un assetto leggermente sovrasterzante per una maggiore agilità in ingresso curva.
Per comprendere davvero l'importanza del bilanciamento aerodinamico, niente è più efficace degli esempi reali sui circuiti del mondiale.
Così come i team di Formula 1 modificano costantemente le impostazioni delle proprie vetture durante la stagione, anche noi simracers dobbiamo farlo in base alle caratteristiche dei tracciati che affrontiamo.
Il Circuit de Barcelona-Catalunya rappresenta uno dei banchi di prova più completi per il bilanciamento aerodinamico. Con 14 curve, questo tracciato richiede un ottimo equilibrio tra carico ed efficienza.
Per prima cosa, va considerato che la pista è composta da tre settori con caratteristiche molto diverse.
Nel primo settore, un bilanciamento neutro risulta ideale per facilitare i cambi di direzione fino a curva 3, dove sono i movimenti del volante e il bilanciamento a fare la differenza, non tanto il livello assoluto di carico.
Il curvone di curva 3 si percorre infatti in pieno in qualifica (ma anche in gara), e una vettura con bilanciamento ottimale risulta più stabile e facile da controllare.
Da curva 5 in poi, invece, conviene avere maggior carico al retrotreno per prevenire il sovrasterzo e migliorare la trazione.
Inoltre, nel terzo settore, ritorna utile un bilanciamento neutro per ottenere sufficiente grip all'anteriore, garantendo la direzionalità necessaria nelle curve tecniche.
Il tracciato catalano, non a caso, è considerato una vera "galleria del vento a cielo aperto" dagli ingegneri, perfetto per valutare l'efficienza complessiva della vettura
Per noi simracers, adattare il bilanciamento aerodinamico alle diverse piste richiede un approccio metodico:
Analizzare i microsettori: All’interno dello stesso tracciato possiamo riconoscere zone che richiedono diversi livelli di carico. Circuiti come Silverstone, Spa e Austin hanno settori con caratteristiche molto diverse tra loro;
Cercare il giusto compromesso: Il setup finale sarà sempre un compromesso tra deportanza e velocità di punta. Su piste molto veloci, le ali si presentano poco incurvate, mentre mostrano grandi ripieghi quando serve maggior carico;
Considerare le transizioni: Anche l’effetto delle variazioni di carico durante accelerazione e frenata va tenuto presente, specialmente in circuiti con frequenti cambi di pendenza.
Possiamo, quindi, regolare le incidenze delle ali per adattarci al circuito, ma ricordiamoci che il tempo sul giro non è l'unica cosa che conta: ottimizzare l'auto per il giro secco non è utile se non riusciamo a mantenere il passo per tutta la gara.
Membri fanno già parte de nostro Ecosistema.
Assetti condivisi con la Community Eleven Esports.
Trovare il bilanciamento aerodinamico perfetto richiede metodologia e pazienza. Analizzando ceninaia di Simracers, abbiamo notato che si concentrano eccessivamente sul carico totale, trascurando l'equilibrio tra ali anteriori e posteriori.
Quando inizio a lavorare sul setup, consigliamo sempre di iniziare con configurazioni più cariche per prendere confidenza col circuito, per poi ridurre progressivamente i valori fino a trovare il limite.
Questo approccio metodico permette di acquisire fiducia con la vettura prima di spingerla al limite.
Un altro suggerimento efficace: concentrati prima sul trovare il giusto carico dell'ala posteriore, e solo successivamente modifica quella anteriore per ottenere il bilanciamento più adatto.
Devi sapere che l'ala anteriore contribuisce al 25% del carico aerodinamico totale, quindi è fondamentale calibrarla correttamente dopo aver stabilito il comportamento di base del retrotreno.
Durante le prove, è utile testare sistematicamente diverse configurazioni per capire come la vettura reagisce. Ricorda che nei setup, un piccolo cambiamento può trasformare radicalmente il comportamento della monoposto.
Dopo numerose ore trascorse al simulatore, siamo riusciti ad indentificare alcuni errori ricorrenti che molti simracers commettono quando devono creare un setup. Questi problemi possono sembrare insignificanti all'inizio, ma si rivelano determinanti nelle gare lunghe.
Uno di questi è cercare la configurazione perfetta per il giro veloce, dimenticando che una gara dura molto più di un singolo giro.
Un bilanciamento aerodinamico troppo aggressivo può offrire vantaggi immediati in qualifica, ma diventa controproducente durante una gara completa.
I sovrasterzi eccessivi, infatti, causano un rapido innalzamento della temperatura degli pneumatici, riducendone drasticamente la durata di vita, oltre a rendere la vettura più difficile da controllare
Questo è particolarmente evidente quando la gomma si degrada e le caratteristiche della monoposto cambiano progressivamente.
Un altro errore comune è sottovalutare l'effetto della temperatura sugli pneumatici. Gli pneumatici forniscono il massimo dell'aderenza (e il minimo di usura) solo in un intervallo ristretto di temperature.
Una vettura ben bilanciata ispira fiducia ai piloti e riduce gli scivolamenti che, specialmente su asfalti caldi, provocherebbero un'impennata delle temperature delle gomme.
Il bilanciamento aerodinamico rappresenta, senza dubbio, uno degli aspetti più cruciali per ottenere prestazioni ottimali al simulatore.
Come abbiamo visto, non è tanto la quantità assoluta di carico a fare la differenza, quanto la sua distribuzione equilibrata tra avantreno e retrotreno.
Certamente, trovare il perfetto bilanciamento richiede tempo e metodologia. Prima di tutto, dobbiamo considerare che ogni circuito presenta caratteristiche uniche - dalle curve tecniche di Monaco ai rettilinei ad alta velocità di Monza.
Nonostante ciò, l'approccio rimane lo stesso: partire da un setup base e adattarlo gradualmente alle specificità del tracciato e al nostro stile di guida.
Durante le nostre sessioni di simulazione, abbiamo imparato che il bilanciamento ideale non è mai statico. Al contrario, cambia continuamente in base a numerosi fattori: temperatura delle gomme, consumo di carburante, condizioni della pista.
Inoltre, un setup eccellente per un giro di qualifica potrebbe rivelarsi inadeguato per una gara completa.
Particolarmente importante è ricordare che i dati oggettivi contano più delle sensazioni. Il cronometro non mente mai. Quindi, quando andiamo a modificare l'incidenza delle ali, prestiamo attenzione ai tempi sul giro piuttosto che su impressioni soggettive.
Ricordiamoci sempre che nel simracing, così come nella F1 reale, il bilanciamento aerodinamico non è solo una questione di velocità, ma anche di confidenza.
Una vettura ben bilanciata ci permetterà di spingere al limite con maggiore sicurezza, stint dopo stint, gara dopo gara, migliorando progressivamente le nostre prestazioni e, soprattutto, il nostro divertimento al volante.🤙
Ispiriamo la nuova generazione
di Simracers.🔥
Pagine utili
In evidenza
© 2025 All Rights Reserved.